GREEN PASS: Cosa cambia dal primo maggio

Ieri, 1° maggio, è stata la data che aspettavano per un ritorno alla normalità.

Dopo due anni di stato d’emergenza, terminato il 31 marzo scorso, adesso si può dire addio al green pass e, in larga parte anche alle mascherine.

Il 30 aprile, infatti, è decaduto il decreto covid del 24 marzo e con esso molte delle restrizioni previste.

Ecco cosa è cambiato dal 1° maggio:

GREEN PASS BASE: DOVE NON SERVIRÀ PIÚ

Il certificato verde base, quello che si ottiene con vaccino, guarigione o tampone negativo, non sarà più richiesto per accedere in alcun luogo, come invece è stato finora per molti locali.

Per consumare la bar o al ristorante, anche al chiuso, non occorrerà più quindi alcun green pass.

SUPER GREEN PASS: COSA CAMBIA

Finora era richiesto certificato rafforzato per entrate in palestra o in piscina, per i cinema e teatri, dal 1° maggio, invece l’accesso sarà consentito anche a chi non è vaccinato.

Lo stesso vale per i mezzi pubblici (per quelli a lunga percorrenza come treni, navi e aerei, invece fino ad ora era richiesta la vaccinazione!) così come per feste e cerimonie, sale bingo e casinò.

Niente certificazione neppure per colloqui visivi in presenza con i detenuti negli istituti penitenziari; mense e catering continuativo; cinema, teatri, eventi sportivi.

Neanche per università, centri benessere, spogliatoi di palestre e piscine al chiuso, corsi di formazione, centri culturali, sociali e ricreativi al chiuso.

DOVE È ANCORA NECESSARIO IL GREEN PASS, BASE O RAFFORZATO

Rimane obbligatorio essere in possesso di super green pass se si vuole entrare in ospedale o Rsa per visite, fino al 31 dicembre.

Attenzione: per effettuare esami o accertamenti, invece, non occorre il pass, ma viene generalmente richiesto un tampone negativo, molecolare o antigenico.

Nella forma base, invece, continuerà a essere necessario per i viaggi all’estero (come negli Usa), ma non sarà più richiesto in Italia.

MASCHERINA OBBLIGATORIA PER TRASPORTO, OSPEDALI, CINEMA E TEATRI, SCUOLA

Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario alla salute Andrea Costa, la mascherina rimarrà obbligatoria sul trasporto pubblico, nelle Rsa e negli ospedali, nei teatri e cinema.

Non lo sarà più invece negli esercizi commerciali e neanche nei luoghi di lavoro.

L’ipotesi è di mantenere la misura precauzione in luoghi più affollati, come i centri commerciali, specie durante i fine settimana, per poi passare ad una raccomandazione, come chiarito da Costa.

E’ certa, invece, la proroga per un altro mese (fino al 30 maggio) dell’obbligo di mascherina in alcuni luoghi al chiuso come i mezzi di trasporto locali e nazionali (bus, metro, tram, treni, aerei e navi), così come a scuola fino alla fine dell’anno scolastico.

AL LAVORO GLI ACCORDI TRA IMPRESA E SINDACATI

Deciso il rinnovo per le sole mascherine chirurgiche nei luoghi di lavoro, sia pubblici che privati, ma con la possibilità che il datore di lavoro privato decida per norme più stringenti (come per esempio il ricorso alle ffp2).

La mascherina resta indispensabile in ospedali e Rsa, così come in cinema, teatri e in occasione di spettacoli al chiuso come i concerti, o di eventi sportivi all’interno dei palazzetti, e nelle discoteche ( con l’unica deroga che riguarda il momento del ballo).

DOVE NON SERVE PIÙ LA MASCHERINA

Non servirà più la mascherina all’interno di bar e ristoranti né all’aperto (non è più richiesta da tempo) né al chiuso, dove la si può togliere quando si è seduti al tavolo.

Non è più necessaria nei negozi e nei musei, e sembra non sarà più obbligatoria allo stadio e nei cinema all’aperto.

AL LAVORO: PER CHI È ANCORA OBBLIGO AL VACCINO

L’obbligo di vaccinazione rimane in vigore fino al 15 giugno solo per insegnati e personale scolastico, forze dell’ordine e per tutti gli over 50 (pena multa di 100 euro).

Il vaccino resta invece necessario per tutti gli operatori sanitari (medici, infermieri, personale che lavoro nelle Rsa). Per i trasgressori è prevista la sospensione dal lavoro.